C’era una volta a… San Siro: Inter-Milan, il film di un derby da “Oscar”

Nella notte degli Oscar Inter e Milan hanno regalato uno show degno di Hollywood: per sceneggiatura originale, gli attori protagonisti (Lukaku e Ibrahimovic su tutti), la scenografia e la colonna sonora delle due tifoserie, le regie “alternate” di Conte e Pioli. Proprio come in un film: con un primo e un secondo tempo…

“Una vita è troppo poco. Una vita sola non mi basta. Se conti bene non sono neanche tanti giorni. Troppe cose da fare, troppe idee. Sai che ogni volta che vedo un tramonto mi girano le balle? Perché penso che è passato un altro giorno…”. C’era una volta a… San Siro e all’orizzonte il ricordo di una notte da Oscar, un déjà vu che affonda nel Mare Nostrum dei primi anni Novanta, la spedizione di un’Armata Brancaleone abbandonata su un’isola greca che si ritrova come d’incanto a Hollywood, alla conquista del Vello d’Oro… del Cinema. Perché senza gli slanci poetici del seppur “rude” sergente Nicola Lo Russo – che in borghese è il milanista di ferro Diego Abatantuono – il regista (interista) Gabriele Salvatores non avrebbe potuto plasmare quel capolavoro che è MediterraneoE cosa ne sarebbe stata dell’epica di questo derby senza il “bellicoso” avvio del Milan e il “morso” del suo comandante Ibrahimovic? Se la stracittadina milanese si è dimostrata degna di premio alla migliore sceneggiatura originale, pazza e imprevedibile, il merito andrebbe riconosciuto insomma a tutte le componenti in gioco: alla scenografia e alla colonna sonora prodotte dalle due tifoserie; alla regia “alternata” (una per tempo) dei due allenatori; alla “versatilità” degli interpreti in campo.

And the Madonnina goes to…

Nella magica serata che ha regalato il primo Oscar a Brad Pitt, un altro “biondo”, l’olandese Stefan de Vrij (che era appena nato nel marzo del 1992 quando Salvatores e Abatantuono trionfavano a Los Angeles) si è guadagnato il riconoscimento di migliore attore non protagonista del derby. Perché sì, è vero che il difensore dell’Inter ha completato la rimonta da 0-2 a 3-2, ma – tecnicamente – non era tra i candidati al ruolo centrale… del film, pensati per Lukaku e Ibra. Che non hanno deluso le aspettative della platea, strameritando il ruolo, anzi “i” ruoli: ex-aequo come migliori attori protagonisti, appunto; il cortometraggio per Romelu (il video nello spogliatoio!) e un premio speciale alla carriera per l’immortale Zlatan. Unanime, poi, il verdetto sui migliori effetti speciali per il “visionario” Christian Eriksen (anche lui del ’92, come “capitan” Brozovic) e a quella punizione surreale da casa sua, che ha ridisegnato le leggi della fisica, degna del Gravity  di Alfonso Cuarón.

Fonte: Sky Sport

Autore dell'articolo: Redazione