Nessuna schiarita sul caso dei mancati permessi delle Asl ai calciatori che devono raggiungere le loro Nazionali per amichevoli, Nations Cup e qualificazioni europee. Anzi. C’è pure una specie di caso Ronaldo bis con la decisione dei giocatori della Fiorentina (Milenkovic, Vlahovic, Quarta, Amrabat e Caceres, che partirà però solo stamattina) di lasciare l’Italia senza attenersi alla prescrizione dell’Autorità sanitaria locale di rimanere in bolla. Un caso simile a quello accaduto in casa juventina subito dopo la sfida mancata con il Napoli, e su cui sia la procura federale sia quella della repubblica di Torino hanno aperto un fascicolo. In qualche modo la storia si ripete: la Fiorentina, infatti, ha compreso la decisione dei giocatori visti gli impegni ravvicinati delle Nazionali, ma ha segnalato alla procura federale il caso della rottura della bolla. Peraltro il club viola si è trovato fra due fuochi perché un eventuale no al viaggio in Nazionale avrebbe comportato un divieto di impiego per la prossima partita di campionato come da regolamento Uefa.
Intanto si è sbloccata la situazione del Sassuolo, mentre a Crotone il club precisa che la squadra non è in bolla e quindi non c’è stata la necessità di nessun pronunciamento della Asl per la partenza dei giocatori chiamati in Nazionale. Ancora complicata è invece la situazione della Roma. Qui la sequenza delle positività – lunedì era toccato a Fazio, Santon e Lorenzo Pellegrini, ieri è arrivata quella di Kumbulla – ha portato la Asl Roma 2 a mantenere un atteggiamento di prudenza per evitare il rischio di esportare un potenziale contagio. Si monitora la situazione quotidianamente, oggi nuovo giro di tamponi, e la speranza è che Cristante, Mancini, Mkhitaryan e Ibanez possano essere “liberati” nei prossimi giorni. Questa sequenza del contagio è alla base della diversa decisione dell’Autorità sanitaria rispetto al via libera dato invece ai giocatori della Lazio.
Fonte: Gazzetta.it